Black Sabbath

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  1. Jerda
     
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    Black Sabbath è il nome di un gruppo hard rock degli anni '70.

    Insieme a Led Zeppelin, Deep Purple, Judas Priest e pochissimi altri, i
    Sabbath appartengono a un ideale Olimpo dei padri fondatori dell'heavy
    metal e sono da contarsi fra i gruppi più influenti della storia del rock in
    genere.

    La formazione originale, costituita da Ozzy Osbourne (voce), Tony Iommi
    (chitarra elettrica), Geezer Butler (basso) e Bill Ward (batteria) subì
    numerose trasformazioni nell'arco della lunghissima carriera del gruppo,
    che nacque nei tardi anni '60 e incise l'ultimo album nel 1998.




    Dalle origini al debutto

    I Black Sabbath nacquero alla fine degli anni '60 a Birmingham in
    Inghilterra (patria anche dei Led Zeppelin e di altre importanti band hard
    rock dell'epoca). Il gruppo era inizialmente blues rock e si chiamava
    inizialmente Polka Tulk Blues Band o semplicemente Polka Tulk, in seguito
    trasformato in Earth; quest'ultimo nome venne sostituito quando Geezer
    Butler (tra l'altro grande appassionato dei romanzi di magia nera di
    Dennis Wheatley), scrisse una canzone sull'occulto dal titolo Black
    Sabbath (sabba nero), probabilmente ispirandosi a un film horror con
    Boris Karloff.

    Al nuovo nome si accompagnò una transizione dal blues rock a un suond
    nuovo, prima con elementi di folk europeo e poi con toni sempre più cupi,
    fino a una soluzione inedita per la quale i Sabbath sarebbero diventati
    famosi e sarebbero stati additati come pionieri dell'heavy metal in genere
    e del doom metal in particolare. Questa trasformazione fu, a quanto si
    narra, in parte casuale: dopo un film horror visto insieme, Osbourne
    avrebbe detto a Butler: "se la gente paga per vedere film che
    spaventano, non pensi che pagherebbero per ascoltare musica che
    spaventa?" A prescindere che questa leggenda sia vera o meno, è facile
    leggere nella musica dei Black Sabbath la risposta rock alle atmosfere
    gotiche, demoniache e angosciose dei film horror.

    Nel 1969 i quattro trascurarono per breve tempo il progetto Sabbath;
    Iommi suonò con i Jethro Tull e Osbourne con i Magic Lanterns. Tuttavia, il
    13 febbraio del 1970 fu pubblicato per l'etichetta Vertigo l'album di
    debutto della band, l'omonimo Black Sabbath.








    Il periodo "classico"

    L'album Black Sabbath ebbe un grande successo (n.8 nelle classifica di
    vendite inglesi e n.23 in quelle americane), superato dal successivo
    Paranoid, sempre nel 1970 (n.1 nella classifica inglese), conquistando
    migliaia di fan in tutto il mondo. Molti dei brani in seguito
    considerati "classici" del gruppo appaiono proprio in Paranoid; in
    particolare, vale la pena di citare il brano omonimo, Iron Man e War Pigs.

    I contenuti dei brani di questo album rivelano abbastanza esplicitamente
    l'interesse dei Sabbath per l'occulto e la magia nera, trattati da tutte le
    liriche. Sebbene cenni alla magia o all'occulto si possano trovare anche
    nei lavori di altri gruppi dell'epoca, come i Led Zeppelin o i Doors,
    nessuno eguagliava i Sabbath sia per l'insistenza su questi argomenti
    che per il modo diretto in cui erano affrontati, come nel brani N.I.B. di
    Black Sabbath: "My name is Lucifer/Please take my hand" ("il mio nome è
    Lucifero, prendi la mia mano"). Non è difficile immaginare che questo tipo
    di testi portassero ai Sabbath numerose critiche, accuse di satanismo e in
    generale la disapprovazione di molta parte dell'opinione pubblica;
    tuttavia, apparentemente, questo non fece altro che contribuire al
    fascino che la band esercitava sul suo vastissimo pubblico di giovani.

    Fra le innovazioni che caratterizzarono lo stile dei Sabbath, alcune furono
    accidentali. Iommi aveva subito un incidente in una fabbrica che lavorava
    fogli di metallo, perdendo i polpastrelli di anulare e medio della mano
    sinistra. Dopo aver provato a costruirsi delle protesi artigianali con tappi
    di plastica, decise di accordare la sua Gibson un tono e mezzo più bassa
    del normale, in modo che le corde risultassero meno tese. Butler si
    adattò abbassando il toni del suo basso. Per questo motivo i Black
    Sabbath furono forse il primo gruppo a operare quello che in seguito
    venne indicato come downtuning, una pratica che in seguito divenne
    quasi standard nei gruppi metal.

    Nel 1971 i Black Sabbath pubblicarono un terzo album di grandissimo
    successo, Master of Reality. In questo lavoro si può cogliere un
    mutamento di suono importante; vengono introdotte sonorità meno cupe
    (per esempio strumenti acustici, come il flauto suonato da Iommi in
    Solitude). Questi cambiamenti gettano le basi per quella che verrà
    descritta da molti critici come una transizione verso il rock progressivo, e
    che molti fan "hard core" identificano come il declino del gruppo.




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    Il declino

    L'album Black Sabbath, Vol. 4 del 1972 viene oggi considerato da alcuni
    come un album di rock progressivo. Il brano più celebre è Changes, in cui
    Osbourne canta accompagnato solo da piano e archi; evidentemente, si
    tratta di un lavoro molto lontano dai canoni dell'hard rock e dell'heavy
    metal.

    In quest'epoca, i Sabbath erano uno dei gruppi più famosi del mondo, e
    l'affluenza ai loro concerti era paragonabile solo a quella di pochissime
    altre superstar. Nel 1973 pubblicarono Sabbath Bloody Sabbath, album
    caratterizzato da atmosfere progressive ancora più nette; non a caso,
    Rick Wakeman degli Yes compariva alle tastiere in diversi brani. Fra i brani
    più evidentemente progressive si possono citare l'acustica Spiral Architect
    e A National Acrobat.

    Nel 1974 iniziò per la band un periodo molto difficile. Tutti i membri
    avevano seri problemi di dipendenza da droghe e nacquero anche molte
    difficoltà nei rapporti col manager (Don Arden, suocero di Osbourne). Un
    cambiamento di etichetta (da Vertigo a WWA) fece slittare l'uscita del
    nuovo album, Sabotage (pubblicato nel 1975). Anche dal punto di vista
    musicale il gruppo appariva confuso, forse anche a causa dell'eccesso di
    sperimentazione (in Sabotage appaiono canti gregoriani e cori di monaci).
    L'album Technical Ecstacy del 1976 fu il primo vero fallimento commerciale
    della band, e non entrò neppure in classifica negli USA. È un album
    stracolmo di musica d'orchestra, sintetizzatori, e persino una canzone in
    stile Beatles del batterista Ward. Per quanto alcuni considerino
    positivamente Technical Ecstacy come molto ambizioso e innovativo, esso
    contribuì a disilludere definitivamente i fan della formula
    tradizionale "Sabbath", già piuttosto perplessi sui lavori precedenti.

    Nel 1977, al termine del tour di Technical Ecstacy, Osbourne abbandonò il
    gruppo, anche seguito di tristi vicissitudini personali (la morte del padre, il
    divorzio dalla moglie e problemi derivanti dalla sua dipendenza da alcool
    ormai incontrollabile). I restanti membri del gruppo arrivarono a incidere
    un album con il cantante Dave Walker (ex Fleetwood Mac), seguito nel
    1978 da Never Say Die!, con il rientro di Osbourne alla voce. Never Say
    Die! fu un altro lavoro estremamente controverso; molto poco metal e in
    linea con lo stile originale del gruppo, conta una propria schiera di
    ammiratori che lo considerano il miglior album dei Sabbath. In ogni caso,
    vendette molto poco. Ne; 1979, a causa di conflitti con gli altri membri
    della band, Osbourne fu "cacciato" (e iniziò una carriera solista che, forse
    paradossalmente, fu di grande successo, sicuramente una delle più
    illustri carriere soliste del metal).




    I Black Sabbath di Ronnie James Dio

    Osbourne fu sostituito da Ronnie James Dio (Ronald Padovana), ex
    cantante dei Rainbow. Il primo album con Dio, Heaven and Hell, fu un
    grande successo, e in fatto di vendite costituì il miglior risultato della
    band dal 1975. Fu durante il tour di questo album che Dio rese celebre il
    gesto delle corna, in seguito adottato come una sorta di "segno di
    riconoscimento" dal "popolo del metal". L'album fu anche caratterizzato
    dall'ingresso di Geoff Nicholls alle tastiere; benché non sempre
    riconosciuto come membro ufficiale del gruppo, e costretto a suonare nel
    backstage dei concerti per "motivi estetici" (caso non isolato nel
    panorama del metal), Nicholls ebbe da allora in avanti una indiscutibile
    influenza sul gruppo, anche a livello compositivo.

    Sempre durante quel tour Bill Ward dovette abbandonare per motivi
    personali (entrambi i suoi genitori morirono in un incidente stradale, cosa
    che peggiorò i già notevoli problemi di Ward con l'alcool). Lo sostituì
    Vinnie Appice, che suonò la batteria nel successivo album The Mob Rules,
    che confermò il nuovo stile acquisito dai Sabbath grazie all'apporto sia
    tecnico che compositivo di Dio. La titletrack dell'album fu scelta per la
    colonna sonora del film Heavy Metal

    Nel 1980, l'uscita e la rapida diffusione del bootleg Live at Last
    (registrato nel tour di Sabotage del 1975) convinse il gruppo a
    rispondere con un live "ufficiale". Live Evil, album doppio, raccoglie gran
    parte dei brani più celebri dei Black Sabbath (da War Pigs a Heaven and
    Hell). Questa pubblicazione tuttavia portò nuovi guai: il mixaggio fu
    apertamente disapprovato da Dio e Appice, e innescò una serie di litigi
    che portarono i due ad abbandonare la band.




    Trasformazioni

    L'uscita di Appice consentì a Bill Ward di rientrare nella band, e Dio fu
    sostituito da Ian Gillan, celeberrimo vocalist dei Deep Purple. Il prodotto
    di questa formazione fu Born Again. Durante il tour, Bill Ward si ritirò di
    nuovo, sostituito da Bev Bevan, ex Electric Light Orchestra. L'album ebbe
    un sorprendente successo (n.4 nelle classifiche inglesi) ma Ian Gillan
    tornò presto ai Deep Purple. Per un breve periodo David Donato fu citato
    come vocalist ufficiale del gruppo, ma non arrivò a incidere alcun album
    (fu licenziato in seguito all'intervista "orribile" rilasciata per la rivista
    Kerrang!).

    In questo periodo la carriera solista di Osbourne era decollata, e la
    confusione in cui i Sabbath si trovavano fece sì che la band fosse in effetti
    oscurata dal successo del suo ex cantante. Anche Geezer Butler
    abbandonò, formando una band (i Geezer Butler Band), che però non
    incise nessun album.

    La formazione originale dei Black Sabbath tornò sul palco in occasione del
    Live Aid del 1985. Successivamente, Iommi decise di incidere un album
    solista, chiamando con sé numerosi artisti fra cui molti ex Sabbath: Geoff
    Nicholls era alle tastiere, Glenn Hughes (ex Deep Purple e Trapeze) alla
    voce, Dave Spitz al basso e Eric Singer (successivamente con i Kiss e Alice
    Cooper) alla batteria. L'album Seventh Star fu pubblicato sotto il nome
    Black Sabbath featuring Tony Iommi. Durante il tour del 1986, Hughes
    perse la voce a causa di un pugno alla gola ricevuto in una rissa, e fu
    sostituito da uno sconosciuto Ray Gillen. La preparazione dell'album
    successivo (The Eternal Idol), in cui ricomparve come percussionista il
    batterista Bev Bevan e si aggiunse come secondo bassista Bob Daisley,
    fu nondimeno sfortunata e tormentata, con una serie di catastrofi relative
    alla gestione economica del gruppo (soprattutto a causa di un uso
    scriteriato del più costoso studio di registrazione del mondo). Ray Gillen
    decise di abbandonare durante le registrazioni (in seguito si sarebbe
    unito a Jake E. Lee, ex chitarrista di Osbourne, e a Eric Singer, nella
    fortunata band Badlands).

    Gillen fu sostituito da Tony Martin e fu lui a cantare (su brani
    originariamente scritti per Gillen) nell'album Eternal Idol. Martin fu molto
    apprezzato; la sua voce ricordava quella di Dio, e scrisse alcuni dei testi
    più forti dell'intera discografia dei Sabbath. Dopo la pubblicazione
    dell'album, però, la band si trovò di nuovo alla deriva e scossa da una
    serie di defezioni; Iommi, Martin e Nicholls, rimasti soli, dovettero
    reclutare un nuovo bassista (Jo Burt) e un nuovo batterista (Terry Chimes
    dei Clash) per il breve tour promozionale, che ebbe luogo nel 1987.

    Nonostante queste continue trasformazioni, la band iniziò a stabilizzarsi
    attorno alle figure di Martin e Nicholls, ai quali si aggiunse poi
    (sostituendo Chimes) l'eccellente batterista Cozy Powell. Powell era una
    figura quasi leggendaria del rock: aveva avuto successo con una band
    propria, aveva suonato in gruppi hard rock importantissimi come Rainbow
    e Whitesnake e con Keith Emerson e Greg Lake nell'album Emerson, Lake
    & Powell. Con Laurence Cottle al basso, i Sabbath pubblicarono un album
    di grande successo di pubblico e di critica, Headless Cross (1989). Della
    title track dell'album venne fatto un video che venne mandato in onda
    parecchio su MTV. Nel 1990 (ancora una volta con un nuovo bassista: Neil
    Murray dei Whitesnake) i Sabbath consolidarono questa "rinascita" con
    un altro ottimo album, Tyr, che vendette benissimo e a cui seguì un tour
    trionfale tra il 1990 e il 1991.




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    Riunioni

    Nonostante gli ottimi risultati conseguiti da Headless Cross e Tyr, nel
    1992 Iommi decise di riunire la formazione del 1980 (quella di Mob Rules
    e Live Evil) con Geezer Butler, Ronnie James Dio e Vinnie Appice. L'album
    che ne scaturì, Dehumanizer (1992), non fu entusiasmante ma servì come
    pretesto per un tour di grande successo, che culminò con una
    memorabile apparizione al festival metal Monsters of Rock.

    In quel periodo Osbourne annunciò l'intenzione di ritirarsi dalla musica, e
    chiese che i Black Sabbath aprissero i suoi concerti a Costa Mesa in
    California; sarebbe seguita una sezione solista di Ozzy e, al termine, una
    grande "reunion" sul palco. Dio non fu d'accordo, e finì per abbandonare
    di nuovo, sostituito all'ultimo minuto da Rob Halford dei Judas Priest. (In
    realtà Osbourne cambiò poi idea a proposito del fatto di ritirarsi; al tour
    No More Tours seguì infatti il tour Retirement Sucks).

    L'uscita di Dio convinse anche Appice a ritirarsi. L'evento fu forse
    fortunato per i Sabbath, che riacquisirono Tony Martin e Geoff Nicholls e,
    col nuovo batterista Bobbi Rondinelli, incisero un altro grandissimo album,
    Cross Purposes, accompagnato da Cross Purposes Live, un cofanetto di
    CD e video, pubblicato nel 1994. Quando Rondinelli abbandonò il gruppo
    fu sostituito, a sorpresa, dal batterista della formazione originale, Bill
    Ward, che subentrò in tempo per suonare per una buona metà del tour.

    Ancora una volta Ward e Butler abbandonarono, e per il 1995 tornò a
    raggrupparsi la formazione di Tyr, con Powell e Murray, che incise
    Forbidden, a oggi l'ultimo album in studio dei Black Sabbath. Powell non
    partecipò, però, al tour (al suo posto suonò Rondinelli).

    Nel 1996, la Castle Records pubblicò in versione rimasterizzata tutto il
    catalogo dei Black Sabbath fino a Eternal Idol, nonché una raccolta dal
    titolo The Sabbath Stones.

    Nel 1997 Ozzy Osbourne diede vita al suo fortunato tour Ozzfest.
    Nell'ultima parte dello show, Butler e Iommi (e in seguito anche Ward)
    apparivano sul palco per suonare alcuni pezzi classici dei Black Sabbath.

    La formazione originale, così reincontratasi sotto lo "stendardo di Ozzy",
    incise nel 1998 un album doppio, Reunion, composto quasi
    esclusivamente di brani classici live, ma su cui comparivano anche due
    canzoni nuove in studio. Oggi, questa è la formazione "ufficiale" dei Black
    Sabbath, sebbene non siano stati prodotti altri lavori dopo Reunion,
    escludendo raccolte e cofanetti, e una canzone (Scary Dreams) che fu
    suonata dal vivo nel 2001. La preparazione di un nuovo album venne
    iniziata nel 2001, ma, probabilmente a causa di vincoli imposti dai
    contratti di Osbourne, non c'è stato alcun seguito. Nel 2004 i Sabbath
    hanno suonato in un nuovo tour Ozzfest, celebrando il loro 35°
    anniversario, ed anche il 2005 li ha visti partecipare al carrozzone
    itinerante, oltre ad alcune date in Europa.




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    Componenti

    John Michael "Ozzy" Osbourne, nato il 3 dicembre 1948
    Frank Anthony "Tony" Iommi, nato il 19 febbraio 1948
    Terence "Geezer" Butler nato il 17 luglio 1949
    William "Bill" Ward, nato il 5 maggio 1948
    Ronnie James Dio (Ronald Padovana), nato il 10 luglio 1949
    Cozy Powell, nato il 29 dicembre 1948
    Vinnie Appice
    Glenn Hughes
    Tony Martin




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    Discografia

    1970 Black Sabbath (Iommi, Osbourne, Butler, Ward);
    1970 Paranoid (Iommi, Osbourne, Butler, Ward);
    1971 Master of Reality (Iommi, Osbourne, Butler, Ward);
    1972 Black Sabbath, Vol. 4 (Iommi, Osbourne, Butler, Ward);
    1973 Sabbath Bloody Sabbath (Iommi, Osbourne, Butler, Ward);
    1975 Sabotage (Iommi, Osbourne, Butler, Ward);
    1976 We Sold Our Soul for Rock 'n' Roll (Iommi, Osbourne, Butler, Ward);
    1976 Technical Ecstasy (Iommi, Osbourne, Butler, Ward);
    1978 Never Say Die! (Iommi, Osbourne, Butler, Ward);
    1980 Heaven and Hell (Iommi, Dio, Butler, Ward);
    1980 Live at Last (Live from 1975 - Iommi, Osbourne, Butler, Ward);
    1981 Mob Rules (Iommi, Dio, Butler, Appice);
    1982 Live Evil (live - Iommi, Dio, Butler, Appice);
    1983 Born Again (Iommi, Gillan, Butler, Ward);
    1986 Seventh Star (Iommi, Hughes, Spitz, Singer, Nicholls);
    1987 The Eternal Idol (Iommi, Martin, Spitz, Daisley, Singer, Bevan, Nicholls);
    1989 Headless Cross (Iommi, Martin, Cottle, Powell, Nicholls);
    1990 Tyr (Iommi, Martin, Murray, Powell, Nicholls);
    1992 Dehumanizer (Iommi, Dio, Butler, Appice);
    1994 Cross Purposes (Iommi, Martin, Butler, Rondinelli, Nicholls);
    1995 Forbidden (Iommi, Martin, Murray, Powell, Nicholls);
    1996 The Sabbath Stones (compilation of 1988-1995 material);
    1998 Reunion (live - Iommi, Osbourne, Butler, Ward);
    2000 The Best of Black Sabbath (Compilation, 2 cd;
    2002 Past Lives (live from the 1970s - Iommi, Osbourne, Butler, Ward);
    2002 Symptom of the Universe: The Original Black Sabbath 1970-1978 (compilation - Iommi, Osbourne, Butler, Ward);
    2004 Black Box: The Complete Original Black Sabbath (1970-1978) (box set - Iommi, Osbourne, Butler, Ward);
     
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