Berserk Vol.44

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  1. Jerda
     
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    "L'araldo sarà il Falco delle Tenebre. Egli sarà il padrone delle nere pecorelle
    peccaminose e delle bianche pecorelle cieche. Sarà colui che richiamerà sul
    mondo l'epoca oscura"
    Gatsu, seguendo l'idea di Pak decide di andarsene
    dal rifugio in montagna di Godor e di intraprendere così un nuovo viaggio,
    ma stavolta non in solitario, dal momento che porterà con sè Caska che dice
    di non voler lasciare mai più sola. Mentre Erika e Rickert rimangono alla miniera
    e Gatsu è in partenza, la scena si sposta su una regione orientale delle Midlands: Shet.

    Qui ormai i Kushans sono padroni del campo, distruggono ciò che incontrano,
    uccidono senza pietà gli uomini che non si arrendono e deportano in massa le
    donne del regno delle Midlands senza che nessuno possa più fermarli.
    Solo una ragazza è certa che qualcosa sta cambiando e che un salvatore sta
    per arrivare, è il "vento che glielo sta sussurrando".Nel frattempo il comandante
    dei Kushans è infastidito e nauseato dal ruolo dei Barkilaka che non sono riusciti
    neanche a catturare un uomo, sono degli schiavi e espongono strane teorie
    relative a profezie e Oracoli. Nonostante vengano malamente ripresi, sono proprio
    i Kushans a salvare la vita del comandante un attimo dopo le sue parole offensive;
    Shilat blocca a mani nude una freccia indirizzata alla testa del comandante e gli
    altri due Tarpasa in un batter d'occhio uccidono i pochi rivoltosi delle Midlands.
    Shilat e gli altri due si stanno allontanando in cerca del Falco quando all'improvviso,
    proprio davanti ai loro occhi compare Grifis in groppa al suo cavallo bianco e in un
    lampo, passato oltre Shilat, con un solo colpo di spada fa fuori il comandante dei
    Kushans che stramazza al suolo.

    C'è stupore tra la gente e tra gli stessi Kushans, i quali tentano di ucciderlo
    trafiggendolo, ma inutilmente: tutte le frecce non lo sfiorano neppure e passano
    oltre finendo nella neve. Proprio mentre stanno imbracciando nuovamente gli archi,
    una vecchia conoscenza fa la sua comparsa, Zodd che, asce in pugno, si sbarazza
    facilmente di diversi soldati Kushans facendosi largo. Assieme a lui compare un
    altro guerriero, sicuramente non umano che con la sua "strana" lancia elimina in
    un sol colpo più di 7 Kushans e si presenta affermando di chimarsi Rocks e di aver
    raggiunto il Falco di Luce con la guida dell'Oracolo.

    Grifis è onorato di avere Rocks, il Cavaliere dei raggi di Luna, al suo servizio e
    mentre i due "cavalieri" continuano a uccidere nemici, la ragazza che
    precedentemente era fra i prigionieri si libera e ammira da più vicino tutta la
    bellezza del Falco Bianco. Approfittando della confusione, i due Tarpasa, su
    comando di Shilat, tentano di catturare Grifis, ma un nuovo strano figuro giunge
    per proteggere il Falco: Laqushas, un reietto della razza dei Kushans che porta
    una maschera e anch'esso dice di aver seguito l'Oracolo per trovare il Falco.

    Laqushas però si dimostra subito piuttosto ostile a Grifis, dicendo che un giorno
    gli mozzerà la testa, ma per adesso non permetterà che muoia per mano altrui;
    per questo motivo si "divertirà" un po' coi Tarpasa per il momento.
    Poco distante dalla Piazza del castello dove stanno combattendo, un nuovo
    "insolito" guerriero entra in scena ammazzando numerosi Kushans con un'arma
    che sputa fiamme, simile al cannone di Gatsu, ma più devastante.
    Mentre sembra ormai evidente che la nuova truppa di Grifis avrà la meglio,
    un uccellino dall'alto osserva la scena e poi torna da una ragazzina che si trova
    sotto un albero distante dal castello.

    La ragazzina è Shilke che non è voluta avvicinarsi in forma corporea al castello,
    ma ha preferito "trasferire" la sua mente nell'uccellino per poter osservare
    cosa stava accadendo. Si comprende quindi subito che Shilke è una giovane
    maga, inoltre ha con sè un elfo e non pare molto convinta che il Falco di Luce,
    Grifis, sia il salvatore del mondo. L'ultima parte del volumetto è invece dedicata al
    passato di due persnaggi ormai familiari: Serpico e Farnese.
    Si viene così a sapere che Serpico nacque in una "città santa" devota a Dio,
    ma nella quale vive a molto tristemente dovendo assistere la madre moribonda
    che lui stesso considera una cosa, un mostro per la sua bruttezza.

    Essa ricorda spesse volte al figlio che in lui scorre sangue blu dal momento che
    la madre ebbe una relazione con un nobile e così dona a Serpico un ciondolo
    col ritratto dei suoi genitori dicendogli che un giorno gli servirà per tornare a
    vivere da benestante. Un giorno, dopo una nuova scaramuccia con dei teppistelli
    di città, Serpico rimane a terra senza sensi e viene salvato da una damigella di
    famiglia nobiliare, Farnese. Portatolo a palazzo, Farnese inizialmente tenta di
    curargli le ferite, poi gli fa giurare che d'ora in poi sarà un suo schiavo.

    Così per lungo tempo Serpico è costretto a subire molti maltrattamenti e
    "scherzetti" pericolosi da Farnese che si intuisce subito, fin da piccola non era
    molto "sana mentalmente". Essa infatti non ha mai avuto affetto da parte dei
    genitori, sommersa di regali, ma prigioniera del suo stesso palazzo.
    Nello stesos modo inizia a vivere Serpico che ormai si è allontanato dalla madre
    e dopo un anno e mezzo da quando si è trasferito incontra per la prima volta il
    nobile di quel palazzo, Vandimion. Così grazie al ciondolo l'uomo fa sapere al
    piccolo Serpico che farnese è la sua sorellastra e che l'uomo che ha davanti è
    suo padre.

    Crescendo, il rapporto padrone-servo tra Serpico e Farnese cambia e lei inizia
    a nutrire un sentimento distorto di amore per lui. All'età di sedici anni inoltre
    Farnese non può opporsi al volere del padre che vuole farla sposare con un
    uomo di famiglia reale per far sì che i suoi "strani atteggiamenti" si plachino.
    Farnese in realtà vorrebbe scapapre con Serpico, ma qust'ultimo, forse ricordando
    che è la sua sorellastra, forse per altri motivi, non sa accogliere i desideri della
    giovane, la quale sembra impazzire e delirare tanto da incendiare e distruggere
    così parte del castello Vandimion.

    Il padre decide così di farla diventare comandante dell'Ordine della Santa Catena,
    come voleva la tradizione, di modo che possa calmarsi il suo animo stando a
    diretto contatto con Dio. La caccia agli eretici che però impazzava in quel periodo
    nella città sembrava eccitare Farnese, che era quasi ossessionata dalla vista
    dei roghi che fin da piccola aveva compiuto con animali, giocattoli e gli stessi eretici.
    Un giorno però viene messa al rogo anche la madre di Serpico, il quale per la prima
    volta dopo anni non provava sensazioni così forti.

    Non sa trovare spiegazioni a quella cattura e incapace di trattenere le parole
    si lascia sfuggire che quella è sua madre. Sarebbe dovuto morire anche lui
    secondo la legge, ma farnese, con le lacrime agli occhi, per salvarlo gli dà un
    bastone acceso per appiccare lui stesso il fuoco alla madre. I due assieme
    danno fuoco alla donna, incapaci di pensare ad altro e rinnovando il giuramento
    che fecero da bambini ovvero di rimanere legati da un rapporto padrone-servo.
    Finisce qui il flash back e Serpico, che ha ricordato tutto questo riparte assieme
    a Farnese alla ricerca del Guerriero Nero che tanto "attrae" la giovane fanciulla.

     
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