Berserk Vol.47

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  1. Jerda
     
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    Dopo l’ammonimento di un pastore al gruppo capeggiato da Gatsu sulla
    presenza di troll da quelle parti, il volume ha inizio con un breve scorcio
    riguardante Isidoro. Quest’ultimo infatti lo vediamo prima rubare ad un
    pastore il suo raccolto di mele, poi allenarsi con Gatsu che gli dice di essere
    migliorato nell’arte della scherma, ma che d’ora in poi, a meno che non
    voglia allenarsi per 10 anni prima di diventare esperto, dovrà gettarsi in
    battaglia cercando di sopravvivere come ha fatto fino a quel giorno, cioè
    con la sua testa. Dopo il predicozzo, insolito per il guerriero nero, Serpico
    gli chiede se potrebbe accompagnarlo a raccogliere la legna e Gatsu accetta.

    Nel bosco il nostro guerriero credeva di dover concludere lo scontro lasciato
    in sospeso con Serpico, ma in realtà il fratellastro di Farnese non ne ha la
    minima intenzione, almeno fin quando la sua “comandante” resterà in vita
    e vorrà continuare questo viaggio. Nel frattempo Caska e Farnese vengono
    rapite da uno strano mostro peloso e il grido delle due donne richiama sulla
    scena Isidoro che con una pietra riesce a liberare momentaneamente le due
    compagne. Quando si volta il mostro comprendiamo che è un troll e Isidoro
    decide di sfidarlo con la sua spada. L’incontro però si mette male e quando il
    troll sta per calare la sua ascia su Isidoro ormai disarmato, interviene Shilke
    che aveva osservato a distanza il tutto e che, con delle bacche allontana il mostro.
    In realtà tutt’intorno a loro erano presenti molti altri troll nascosti e così,
    per scacciarli, la “streghetta” decide di riunire il gruppetto e di attuare un
    incantesimo.Utilizzando dei capelli come catalizzatore per la magia, Shilke
    evoca gli Elementali del Fuoco e riesce a mettere in fuga tutti i nemici, come
    se fossero colpiti da frecce infuocate. Scampato il pericolo Shilke schernisce
    Isidoro per il combattimento precedente e lui, arrabbiandosi, inciampa e tasta
    per errore il seno della piccola strega, la quale per ripicca lo trasforma
    momentaneamente in “uomo-scimmia”. Mentre giungono anche Gatsu e Serpico
    di corsa, Shilke in disparte sente qualcosa di “strano” che proviene dal guerriero
    nero e da Caska...

    Il viaggio intanto prosegue, Gatsu e Serpico ringraziano Isidoro ormai tornato
    normale quando davanti a loro, appoggiato al tronco di un albero, trovano un
    pastore aggredito anche lui dai troll. Puck provvede a curarlo e intanto scopriamo
    che quest’uomo si chiama Morgan e vive nel villaggio di Inok che tempo fa, e
    più precisamente dal primo giorno d’inverno, fu assaltato per la prima volta dai troll.

    Morgan, nel raccontare questa storia afferma anche che in questa situazione
    sarebbe inutile chiedere aiuto al suo feudatario, non crederebbe mai a tali
    spiegazioni, quindi, in quel preciso istante l’uomo si stava recando da una strega
    che, secondo la leggenda, viveva in quel bosco da qualche parte, raggiungibile
    solo da chi è stato invitato da lei.

    Gatsu e gli altri decidono di aiutare l’uomo e così, superata un invisibile
    “barriera magica”, in breve giungono ad un’enorme casa che sembra nascere
    da un albero gigantesco. Morgan nel vederla si commuove, ripensando alla
    prima e unica volta che l’aveva vista da bambino; mentre Puck prova un senso
    di “nostalgia” per quello strano posto. Nel mentre, Shilke, accortasi dell’arrivo
    del gruppo, decide di attivare contro di loro i Golem guardiani: esseri fatti di
    terra che continuano a rigenerarsi all’infinito.

    I nostri amici non hanno infatti vita facile, seppur i nemici siano deboli, fin
    quando Serpico, per puro caso, scopre il loro punto debole: all’altezza del petto,
    dove sta inciso un simbolo è presente all’interno dei golem un minuscolo fantoccio
    tolto il quale i guardiani sono innocui. Shilke, spronata da Ibarella (che razza di
    nome per un elfo…), è sul punto di intervenire quando la sua maestra gli ordina
    di fermare i golem e di fare accomodare gli ospiti. Un po’ a malincuore Shilke
    obbedisce e Morgan e gli altri entrano in quella strana casa e vengono ricevuti
    dalla maestra Flora che è la strega che Morgan vide quando era un bambino.

    Flora dà il benvenuto nel “palazzo dell’albero degli spiriti” e subito dimostra
    di avere poteri importanti. La strega infatti ha lo stesso identico aspetto giovanile
    di 50 anni fa quando salvò la madre di Morgan donandogli una medicina; inoltre
    riesce a leggere i pensieri di Farnese, la quale era timorosa pensando di aver
    mandato al rogo molte streghe che in realtà non erano tali. Flora inoltre accoglie
    con un grande sorriso malinconico Gatsu e Caska chiamandoli “uomini marchiati”
    e dicendo loro che li stava aspettando...

    Il guerriero nero, assai stupito, cerca subito risposte, ma Flora desidera prima
    aiutare Morgan. Quest’ultimo infatti vorrebbe un aiuto per far sì che il villaggio
    torni ad essere quello di prima, senza più razzie da parte dei troll che non
    solo depredano, ma rapiscono anche donne e bambini. Flora però non è più in
    grado di combattere certi nemici che appartengono al mondo degli spiriti dal
    momento che la sua vita sta per terminare e non ha più le forze per poter uscire
    da quel palazzo. La strega però aggiunge anche che se non può lei, potrà aiutare
    il villaggio la sua aiutante, Shilke, ormai pronta a mettere in pratica i suoi allenamenti.

    Flora inoltre chiede aiuto anche a Gatsu affinché aiuti la sua allieva in cambio di
    particolari talismani che ridurranno la maledizione del marchio sacrificale, facendo
    in modo che gli spiriti richiamati non possiedano Gatsu e Caska e che non siano
    troppi. L’effetto dei talismani, aggiunge poi Flora, dovrebbe durare almeno fino
    al paese natale di Puck. Gatsu accetta e Shilke va a preparare la cena e un bagno
    medicinale per rilassare i viaggiatori visto che, almeno per quella sera, il marchio
    non richiamerà alcuno spirito infernale dal momento che il palazzo è protetto da
    talismani particolari.

    Una volta a tavola Gatsu incalza la strega cercando di capire il perché Flora li
    aspettava e come mai conosce anche lei il marchio sacrificale. Flora, con molta
    calma afferma di aver avuto un oracolo da un suo vecchio amico che appartiene
    al mondo degli spiriti, il quale aveva predetto che "degli uomini marchiati guidati
    da piccole ali avrebbero visitato questo bosco" e aveva chiesto alla strega di
    aiutarli. Probabilmente le piccole ali sono quelle di Puck anche se non viene
    specificato…
    Gatsu prosegue e chiede chi è stato a chiederle di aiutarli, ma purtroppo, la
    domanda più importante viene interrotta da un’altra di Isidoro che desidera
    delle spiegazioni ulteriori sul mondo degli spiriti.

    Flora accenna che, in poche parole, il mondo degli spiriti sarebbe l’aldilà, poi
    però Shilke interviene e prova a spiegare il tutto più dettagliatamente.
    La streghetta così rivela che esistono 3 mondi: quello astrale o mondo degli spiriti,
    dei fantasmi ecc; un altro è quello delle idee, delle anime; infine l’ultimo è quello
    reale, che è “sorretto” dagli altri 2. Shilke aggiunge che gli spiriti sono in grado
    di possedere Gatsu e gli altri in quanto il loro corpo spirituale ne avverte così
    intensamente la presenza che anche il corpo fisico reagisce ai fantasmi come
    se fossero reali.

    Ciò avviene ad esempio coi troll e con gli elfi che ormai da molto tempo gli
    uomini hanno visto, trasmettendo questa visione del mondo ai propri figli; un
    po’ com’è avvenuto anche con Farnese che prima non vedeva Puck. Isidoro
    allora, seguendo l’istinto, afferma che basterebbe non credere a certe cose
    per farle sparire, ma Shilke smonta subito questa tesi spiegandogli che l’uomo
    ha una "coscienza subliminale che non può essere controllata"

    Flora poi continua il discorso dicendo che nello strato chiamato “Baratro”,
    vicino alla superficie del mondo degli spiriti, sono presenti corpi spirituali
    leggendari e "l’ambiente in cui vivono è composto per lo più dai corpi spirituali
    della materia esistita nel mondo reale" quindi è molto simile alla loro realtà.
    Gli uomini poi che muoiono e la cui anima prova ancora un forte attaccamento
    per il mondo reale, vagano solitamente da quelle parti, scomparendo poi quando
    si rendono conto davvero della propria morte. Flora inoltre conclude quest
    ampia digressione sulla composizione del mondo cercando di spiegare che
    nelle profondità del mondo degli spiriti tutto cambia rispetto all’ambiente del
    mondo reale e che là sono presenti enormi corpi astrali, non paragonabili a
    quelli umani come Angeli, Diavoli e le Divinità di tutte le religioni.

    Infine, ancora più in basso, nella più remota profondità si trova quella zona
    raggiungibile solamente col proprio karma che prende il nome di Paradiso o
    Inferno e dalla quale è impossibile tornare indietro perché troppo in basso;
    inoltre, ancora più giù è possibile che esista qualcos’altro...

    Il volume si conclude con le ultime parole di Flora che riporto:
    "la magia significa accettare i misteri…e studiare il mondo dal suo interno"



     
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