Berserk Vol.48

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  1. Jerda
     
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    Il volume si apre con lo scenario tranquillo di Caska e Farnese intente a
    rilassarsi facendo un bagno nella casa della strega Flora e col tentativo
    di Isidoro di spiare le due ragazze vanificato però dalla piccola Shilke.
    Nel mentre Gatsu decide di fare alcune domande alla strega e così le mostra
    il Bejelit preso da Vargas (nei primi volumi) per capire cosa sia esattamente.
    Flora afferma che quell’oggetto è la chiave per aprire la porta che “separa
    gli strati profondi del mondo degli spiriti dal mondo reale”. Il Bejelit serve
    inoltre per richiamare i 5 “Necromanti” e Gatsu desidera ardentemente sapere
    come evocarli. La strega comprende subito il desiderio vendicativo verso i 5
    della Mano di Dio e allo stesso tempo lo spirito protettivo nei confronti di Caska,
    ma non può aiutare il guerriero nero per il semplice motivo che il Bejelit non lo
    si può usare a piacimento.Questi oggetti poi sono stati inviati nel mondo reale
    probabilmente da uno spirito di grado elevatissimo e la loro sorte è strettamente
    collegata ai loro possessori. Un Bejelit può quindi abbandonare o tornare nelle
    mani del suo vecchio possessore indipendentemente dalla volontà umana e
    questo lo si nota essenzialmente nel momento in cui l’uomo desidera con forza
    la forza dei 5. Gatsu successivamente vorrebbe anche far luce su chi siano
    veramente i Cinque della Mano di Dio, ma Flora può solo dirgli che un tempo
    furono uomini e che adesso, nella loro nuova natura eseguono solamente la
    volontà di qualcuno “più potente” situato nello strato più profondo del mondo
    degli spiriti. Il dialogo si conclude quindi col pensiero vendicativo di Gatsu nei
    confronti di quegli esseri sovrannaturali che hanno causato così tanto male.
    In disparte poi, Shilke nutre dubbi sul cammino di Gatsu che dovrà vedersela
    con il Falco delle tenebre Grifis, un essere “assoluto”. Flora cerca di fare ragionare
    la sua allieva dimostrandole che i maghi devono anche osservare la realtà che
    hanno di fronte e in questo caso la sopravvivenza di Gatsu al suo destino che,
    se non fosse stato per il desiderio di lotta e di vendetta del guerriero, avrebbe
    significato la morte certa.

    Quindi Flora indica a Shilke che anche quell’incontro con Gatsu fa parte del
    destino e che solo lei dovrà poi comprenderne il significato. Detto ciò Shilke
    disegna sul collo di Gatsu e sulla tetta(^^) di Caska dei talismani in grado di
    bloccare per due giorni il potere del marchio sacrificale e quindi indirettamente
    gli spiriti malvagi. Successivamente la streghetta spalma sui corpi della compagnia
    una crema speciale in grado di rendere maggiormente sensibili al tatto gli spiriti,
    cosa fondamentale per poter maneggiare bene le armi che poco dopo Shilke offre
    agli ospiti.

    Queste infatti sono armi incantate protette dagli spiriti elementali del fuoco,
    dell’aria, della terra e dell’acqua. Così a Serpico sptta un mantello e una spada
    protetti dai Silfe, spiriti elementali dell’aria, antenati dei Pisky e quindi di Pak.
    A Isidoro invece tocca un pugnale delle salamandre, spiriti elementali del fuoco
    e un sacchetto di frutta sacra del bosco, utile per scacciare i troll nelle vicinanze.
    Caska e Farnese invece indossano delle cotte d’argento, dal forte potere protettivo
    (Farnese ha anche un pugnale d’argento), mentre Gatsu rifiuta piuttosto
    duramente l’ascia offertagli da Shilke affermando: “voglio avere ciò che mi è
    più familiare”.

    Usciti dalla dimora di Flora, Shilke spiega ancora qualcosina legato alla magia e
    al mondo ed è curioso sapere che nel mondo reale, ciò che ha vissuto con più
    forza vitale vive poi più a lungo nel mondo spirituale. Dopo che la compagnia ha
    salutato Flora e che Gatsu ha deciso di portare con sé Caska nonostante il pericolo
    dei troll, Shilke si unisce al gruppo e partono alla volta del villaggio di Inok.
    Nello stesso momento però, in casa della strega è arrivato un vecchio amico di
    Flora, il Cavaliere del Teschio. E’ proprio quest’ultimo ad aver chiesto l’aiuto di
    Flora affinché favorisse a sua volta Gatsu e compagni, forse proprio perché
    condivide la stessa sorte di Caska e Gatsu e ne prova pietà, oppure per
    servirsene semplicemente.

    Dalle parole del Cavaliere del Teschio poi si comprende che la piccola strega
    è un “pezzo del puzzle” fondamentale in quanto anch’essa guidata dal karma.
    Ad Inok intanto i troll hanno attaccato nuovamente e due popolani sono stati
    uccisi brutalmente mentre una donna, Hanna, è stata violentata e poi rapita da
    quegli esseri. Poco dopo giungono sul posto anche i nostri eroi e Morgan spiega
    in breve le sue peripezie e presenta al popolo i “salvatori” e la strega provenienti
    dal Bosco degli Spiriti.

    Gli uomini, una volta vista Shilke e la sua tenera età iniziano a dubitare fortemente
    e ancor più severo è il prelato del villaggio che vede le streghe come qualcosa
    di decadente e di malvagio. L’imprevista caduta di Caska in una delle bare lì vicino
    diventa però la scusa fondamentale per potersi soffermare al villaggio e Gatsu la
    sfrutta magnificamente dicendo che Caska è pazza e che è in quel villaggio per il
    suo viaggio di guarigione. L’ospitalità è inoltre per il tempio una prerogativa ed è
    per questo che il prelato acconsente ad accogliere la compagnia, nonostante non
    garantisca per la sua incolumità.

    Di lì a poco, in una casa del villaggio, Shilke dà ad ogni membro del gruppo una
    ciocca di suoi capelli da legare alle dita, in modo tale che possa stabilirsi fra loro
    e la maghetta, un contatto telepatico. Allo stesso tempo, Shilke dichiara di voler
    prendere lei le parti di “guida” in questa missione e, se Serpico e Gatsu acconsentono,
    Isidoro è profondamente ferito e fugge via ad allenarsi con la spada, visto che,
    probabilmente, voleva essere lui il “capo” stavolta. Nel tentativo di perfezionarsi
    Isidoro incontra Morgan e fra i due nasce un dialogo dal quale si comprende come
    il ragazzo stimi molto il guerriero nero, nonostante non lo dia molto ad intendere
    e soprattutto apprendiamo che la famiglia del vecchio riposa in quel villaggio, a
    causa di una passata carestia.

    Morgan passa poi a raccontare la sua passata avventura, l’incontro con la strega
    e la sua voglia di fuggire dal villaggio, ma Isidoro, notando forse anche una certa
    familiarità con la sua stessa vita, si infuria e attacca il vecchio per la sua mancanza
    di ambizione e, detto ciò fugge nuovamente. Nei pressi del tempio intanto, Shilke,
    ad una rapida occhiata, capisce che quello è l’unico posto dove radunare la gente
    quando i troll attaccheranno nuovamente. Due bambini però, vedendola, iniziano a
    schernirla tirandole delle pietre, ma l’arrivo di Gatsu salva nuovamente la
    situazione come al loro arrivo al villaggio di Inok.

    Dal dialogo fra i due si viene così a sapere che anni prima, in quel luogo, al posto
    del tempio si ergeva un santuario dedicato agli spiriti. Ed è proprio quella la
    vera religione che la Santa Sede ha voluto rimuovere dalla mente del popolo
    distruggendo i precedenti luoghi di culto. La nuova religione quindi, altro non è
    che uno strumento in mano delle autorità per poter governare meglio, portando
    ad illudere il popolo che invoca invano il nome di Dio. Shilke poi prosegue dicendo
    che la sua maestra anni addietro era stimata e famosa nei villaggi vicini in quanto
    curava i malati, riportava alla gente le parole degli spiriti; poi però, con la venuta
    della Santa Sede e della nuova religione, Flora è stata costretta a distaccarsi dai
    villaggi, vivendo isolata nel bosco.

    La piccola strega non perdonerà mai il comportamento degli uomini e, in modo
    un po’ brusco, Gatsu le dice di andarsene se deve eseguire un compito contro la
    sua volontà. Shilke vorrebbe replicare, ma non trova le parole adatte e limita a
    chiedersi come possa essere Gatsu la persona legata al suo destino.
    Poco dopo però, alcune grida sono il segnale che i troll hanno riattaccato il
    villaggio e così Shilke, telepaticamente, avverte gli altri del pericolo dicendo di
    condurre tutti al tempio. Mentre Isidoro e gli altri si ritrovano e corrono nella
    direzione indicata, i troll stanno già mietendo vittime e Serpico decide di arrestarsi
    e di agire utilizzando la sua nuova “spada”. Dopo un tentativo fallito, Serpico
    ricorda che per far funzionare appieno quelle armi sacre, bisogna credere ed
    affidarsi completamente alla forza degli spiriti e, così facendo sferra un fendente
    ai primi troll che gli si parano davanti...

     
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0 replies since 14/5/2006, 09:01   47 views
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