Berserk Vol.53

Il volume si apre con Gastu sanguinante a causa dell’armatura del Berserk,
e Shilke che dice di non essere in grado di comunicare telepaticamente col
guerriero nero. Gurnbeld intanto si esalta per la possibilità di combattere
contro un avversario tanto forte. Gli sferra quindi un colpo con il martello,
martello che viene colpito da Gatsu (che dimostra un modo di combattere
sempre più assurdo) e reso inutilizzabile. Gatsu continua ad infierire fino ad
affondare la spada nella spalla di Gurnbeld, che a questo punto getta ogni
indugio e si trasforma nella sua forma apostolica (un drago dall’aspetto
piuttosto “roccioso”). Durante il combattimento che segue notiamo che Gatsu
subisce un po’ i colpi del nemico, e in alcune vignette si vedono addirittura le
sue ossa rompersi e il braccio destro girato al contrario. Come spiega Shilke,
l’armatura ricompone il corpo e le ossa di Gatsu, al prezzo di numerose ferite
e una gran perdita di sangue, pertanto la streghetta decide di entrare nella
mente di Gatsu ed estrarre la sua coscienza. Nel frattempo intervengono altri
apostoli nel duello tra Gatsu e Gurnbeld, prontamente fatti a pezzi dal guerriero
nero (uno di loro viene addirittura “morso” dall’armatura!). Intanto Shilke entra
nella mente di Gatsu, e la trova dominata dallo spirito della Bestia e dai ricordi
della squadra dei falchi e dell’eclissi, salvo poi trovare il talismano inciso da Flora
sull’armatura e la flebile fiamma della coscienza del ragazzo accanto ad esso.

Dopo un breve dialogo, Shilke riesce a risvegliare la coscienza di Gatsu, che evita
il combattimento contro Gurnbeld andando a massacrare gli apostoli che avevano
aggredito i suoi compagni.Dopo averli salvati, l’elmo scivola via dal volto di Gatsu,
mostrandolo seriamente ferito e con un ciuffo di capelli bianchi. Gurnbeld tenta
allora di bruciarli tutti col suo soffio infuocato, ma viene bloccato dallo spirito di Flora,
che intima a Shilke di seguire Gatsu e i suoi amici, abbandonando la radura.
Gatsu allora coglie il momento, si carica Shilke in spalla e fugge dal campo di battaglia,
seguito dagli altri.

La scena si sposta nella Windom occupata dai Kushan, dove vediamo decine e
decine di cadaveri impalati sui tetti degli edifici o impiccati alle facciate dei templi,
costantemente divorati dai corvi. Qui un gruppo di uomini, guidati da Lord Ravan,
incontra la resistenza cittadina e l’ex ministro Phos, che chiede notizie sul Falco.
Vengono tuttavia interrotti da un alligatore gigantesco e umanoide, che li costringe
a fuggire per le strade deserte. Intercettati da un uomo elefante in armatura,
si rendono conto che la città è dominata dalla magia dei Kushan.

Messi alle strette, gli uomini vengono salvati da Arwain e Rocks, che annunciano
l’imminente arrivo di Grifis. La scena si sposta all’interno del palazzo reale, dove,
tra idoli sanguinari e teschi sbiancati, facciamo conoscenza di Ganishuka, il
malvagio imperatore dei Kushan, a quanto pare responsabile della magia che
permea Windom. Ganishuka sta ricevendo le scuse di Shilat e dei due Tarpasa,
per non aver catturato il Falco della profezia. Congedati, questi rimuginano sulla
crudeltà disumana del loro imperatore, che intanto si reca alla torre della rinascita,
dove è imprigionata la principessa Charlotte, al piano più alto.

Qui l’imperatore tenta di violentarla, per assicurarsi una discendenza, ma si
interrompe notando che la ragazza ha ricamato l’immagine di Grifis in numerosi
quadretti. Credendo che la sua presenza a Windom potrebbe attirare il Falco
Bianco, Ganishuka lascia Charlotte in pace e se ne va. Ora scopriamo che
l’imperatore non è umano, ma un apostolo ribelle, che ha deciso di mantenere
il dominio del suo impero, combattendo contro Grifis. Nuovamente la scena torna
su Shilat e i Tarpasa, che varcano un cancello da qualche parte nel castello e
trovano i soldati massacrati. L’ultima vignetta rappresenta qualcuno che appare
nella nebbia alle spalle dei tre...